Continua allo Spazio Arte Carlo Farioli l’iniziativa “I doni della quarantena“, l’esposizione in vetrina di opere e installazioni realizzati da differenti artisti durante il lockdown. Dopo la creazione di Giovanna Massironi, che ha aperto la programmazione, da sabato 13 giugno a venerdì 26 giugno, verrà esposta l’opera FREE BREATH di Alex Sala.
Qui l’artista riflette su quanto si dia per scontato respirare. “Ogni giorno – dice – inspiriamo ed espiriamo in maniera autonoma, involontaria e senza pensarci. O forse non è più cosi?”.
Sala dunque decide di scrivere a chiare lettere, in un candido bianco, la frase “FREE BREATH” su un soffocante sfondo nero e di invadere con questi cartelloni, come in un’operazione molto attuale di guerrilla marketing, le periferie delle città di Milano e Varese. Un’azione di rottura che modifica la logica emozionale dell’affissione pubblicitaria innescando la curiosità spontanea di amici,artisti e flâneur contemporanei di instagram che chiedono a Sala di essere coinvolti e di partecipare a questa azione di “disturbo urbano”. Una semplice scritta mette in discussione una modalità di pensiero, attraverso il quale ci siamo sempre riconosciuti, sollevando nuovi paradigmi e rifessioni. L’idea alla base del lavoro è di rivendicare il diritto di respirare liberamente. Dall’opera FREE SPACE (2017) in cui l’esigenza era di trovare spazi interiori liberi in cui rigenerarsi, l’artista – questa volta – ragiona sul “potere” del respiro sulla scia di due episodi attuali: il COVID-19 e la morte di George Floyd a Minneapolis. Due volti della stessa medaglia: da un lato l’obbligo delle mascherine anche in spazi aperti e isolati – pena una multa – che limitano una respirazione profonda, dall’altro un uomo che muore soffocato sotto il ginocchio di un poliziotto solo per il colore della sua pelle.